LABOR

Il tuo lavoro è anche il mio

Amazon, e-commerce e negozi in centro città.

Chi ha la meglio in questo mercato frenetico?

Non acquistate su Internet, sostenete i negozi della vostra città”. 

Questa è una frase che probabilmente molti di voi avranno letto in alcuni cartelli appesi nelle vetrine. Quello che vorrei provare a fare in questo nuovo articolo di Labor, il blog sulla Consulenza del Lavoro, è sviluppare una riflessione su come i piccoli commercianti possano sopravvivere e convivere nonostante la concorrenza degli e-commerce e dei grandi colossi come Amazon

I dati degli ultimi anni parlano chiaro.

Secondo Confcommercio, nel 2020, anno del Covid-19, in Italia hanno chiuso più di 390 mila imprese del commercio (non alimentare) e dei servizi, a fronte di 85 mila nuove aperture. Per contro, il colosso delle vendite online ha fatturato, solo in Europa, il 37,5% in più rispetto all’anno precedente.  L’Istat, invece, riporta che tra febbraio 2020 e febbraio 2021 il valore delle vendite al dettaglio in Italia è calato per quasi tutti i canali distributivi: la grande distribuzione ha perso il 5,8%, le imprese operanti su piccole superfici il 7,6% e le vendite al di fuori dei negozi il 6,6%, mentre solo il commercio elettronico ha fatto segnare un forte aumento (+35,8%). Tutto sembra andare in una sola direzione: Amazon e il commercio online crescono, gli altri arrancano

Non tutto il male vien per nuocere.

Le tecnologie e i mercati, come abbiamo potuto constatare soprattutto negli ultimi anni, sono in continua evoluzione e la storia insegna che le imprese capaci di abbracciare il cambiamento, dotate di grande spirito di adattamento, riescono non solo a sopravvivere ma anche a migliorarsi. Per questo motivo, vorrei condurre un’analisi positiva cercando di porre su un piano (quasi) paritario i vantaggi e gli svantaggi a cui il mercato, quello più piccolo e quello più grande, va incontro a fronte dei frenetici cambiamenti del digitale. 

In primo luogo, sarebbe utile provare a non rimanere ancorati all’analogico: oggi un negozio presente in una strada reale, in moltissimi casi, non può non essere presente anche in una strada virtuale. In questo senso, la presenza di Amazon è come se rappresentasse una concorrenza (seppur dominante) che dovrebbe spingere le imprese a investire in modo importante sulla cosiddetta digital transformation.

Perché molti commercianti scelgono di unirsi ad Amazon?

È evidente, secondo i dati, come i grandi e-commerce abbiano penalizzato i piccoli commercianti; su questo non c’è dubbio e dobbiamo riconoscerlo tutti. Nonostante ciò, molte piccole imprese hanno comunque scelto di vendere i propri prodotti su queste piattaforme. Come mai? 

I motivi, secondo la mia analisi, sono diversi: una gestione strategica della competizione di mercato, la nuova visibilità che un punto vendita potrebbe guadagnare, la possibilità di vendere online senza investire nella costruzione di un e-commerce proprietario, per descriverne solo alcuni.  Nonostante i pochi margini di guadagno e le commissioni da pagare, Amazon offre indubbiamente la possibilità di allargare il proprio potenziale mercato a una clientela non più locale ma nazionale o addirittura internazionale. Senza contare che chi decide di vendere su Amazon, gode indirettamente della notorietà e della reputazione del brand digitale.

Cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per diventare più grandi?

I dati più recenti, riferibili a un periodo che possiamo già definire post pandemia, ci raccontano come la corsa all’online sia in leggero calo. I costi degli abbonamenti alle piattaforme di streaming stanno aumentando e alcune inseriranno la pubblicità per equilibrare i fatturati. Insomma, siamo ancora davanti a un’oscillazione non perfettamente stabilizzata. Questo, però, non cambierà certo il trend inesorabile ormai avviato e in piena crescita. Da questo punto di vista,  non sarebbe meglio provare a trarre degli insegnamenti e magari sviluppare delle strategie per convivere con l’evoluzione in atto? 

I piccoli commercianti dovrebbero dare delle motivazioni in più alle persone, affinché si continui ad andare nel punto vendita, magari puntando sul servizio. Un servizio che dovrebbe fare la differenza e tentare di vincere sulla comodità dell’acquisto online. Migliorare la propria presenza sul web e investire nel digitale sono altre possibili strade da percorrere, oggi non solo utili ma direi obbligatorie per qualsiasi attività d’impresa.

Naturalmente, come in tutti gli articoli di Labor che trattano temi generali legati al mercato del lavoro, non è possibile analizzare ogni minimo dettaglio dell’argomento. Com’è intuibile, non sarebbe possibile in queste poche righe individuare la soluzione a questioni così grandi e complesse. Pensiamo soltanto al tema della tassazione di Amazon o ad alcune condizioni a cui sono sottoposti lavoratori e lavoratrici. 

Le mie sono riflessioni, spesso parziali,  vogliono essere un spunto in più per costruire nuovi ragionamenti e provare a interpretare al meglio il mondo che ci circonda.

Vi ringrazio per la lettura e spero di leggere i vostri pareri su questo argomento. 

Al prossimo articolo

Stefania

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